Capitale Europea del Volontariato 2016, 5 le candidate italiane
Categoria: News dal Csvnet
Lo scorso anno a candidarsi, fra le città italiane, come Capitale Europea del Volontariato per il 2015 c'era solo Napoli. Il 2016 si apre con ben 5 città pronte ad essere indicate come il comune più virtuoso del vecchio Continente
Eleggere la città simbolo del volontariato d'Europa: è con questo obbiettivo che a partire dal 2014 il Centro Europeo per il Volontariato, cui aderisce anche il CSVnet, promuove la nomina della Capitale Europea del Volontariato. Nel 2015, a rappresentare lo spirito e le attività sussidiarie proprie del miglior volontariato italiano solo la città di Napoli.
Oggi, alle porte del nuovo anno, ed in vista della Giornata internazionale del volontariato che ricorrerà il prossimo 5 dicembre, le candidate italiane sono ben 5, Roma, Viterbo, Lucca, Cagliari e Varese. A competere con i centri di volontariato della penisola, importanti città europee come Londra, Edimburgo, Sligo, Belfast, Perm e Bruges.
La nomina verrà ufficializzata proprio durante la celebrazione della Giornata internazionale del volontariato che si svolgerà in quella che è stata eletta, per il 2015, Capitale europea per il volontariato, ovvero Lisbona. A valutare le città candidate ed il loro operato rispetto alle raccomandazioni contenute nell'agenda per il volontariato, ci sarà una commissione di giudici indipendenti. Le 5 città della penisola hanno già ricevuto quello che si potrebbe definire come un riconoscimento simbolico, essendo state accolte come possibili candidate al titolo, lo scorso 29 ottobre 2015 presso la sede italiana della rappresentanza permanente all'Ue.
Sono stati Gabriella Civico, direttrice del CEV, e l'ambasciatore Stefano Sannio a consegnare ai rappresentanti delle singole associazioni i certificati d'attestazione: una cerimonia breve alla quale ha anche partecipato l'Associazione Nazionale Comuni Italiani.
Durante la cerimonia è stato ricordato l'importantissimo ruolo che proprio le Organizzazioni di volontariato hanno assunto, e continuano ad avere, in merito all'assistenza ai profughi che da ogni area del Mediterraneo raggiungono le coste italiane. Un volontariato attivo e solidale che partecipa e rende partecipe la cittadinanza, sensibilizzando e smuovendo le coscienze, con l'unico obbiettivo di dar vita ad una società più responsabile e consapevole.
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