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Volontariato, la vera risorsa del Paese

Data: 08/04/2016
Categoria: Altre News

Nel report dei 71 CSV italiani, 500mila servizi erogati in un anno. Russo: «I CSV principale motore dell'attuazione dell'art. 118 della Costituzione»  

È il vero motore del volontariato italiano. Gli si chiede di girare sempre più velocemente, razionandogli però la benzina. Eccola, la rete dei 376 sportelli gestiti dai 71 Centri di servizio del volontariato, un'organizzazione capillarmente diffusa sul territorio che nel 2014 ha fornito gratuitamente - grazie alle risorse delle fondazioni bancarie - oltre 500 mila servizi a quasi 44 mila associazioni, di cui oltre 31 mila - il 72% - di volontariato. Cresce la mole dei servizi, dunque, ma diminuiscono le risorse a disposizione, con un calo del 20% tra 2011 e 2014. Ed è una flessione destinata ad ampliarsi tra 2015 e 2016, a causa della riduzione della redditività della gestione patrimoniale delle fondazioni bancarie. A 20 anni dall'inizio delle attività del primo centro di servizio per il volontariato, il rapporto annuale di CSVnet presentato ieri al Senato fotografa lo stato dell'arte che ha registrato oltre 95 mila consulenze offerte in materia fiscale, giuridica e amministrativa. Segnalando i rischi per il sistema. La riforma del Terzo settore, approvata al Senato in prima lettura, prevede infatti un ampliamento delle attività dei Centri di servizio, che dovranno promuovere il ruolo dei volontari non solo nelle associazioni volontaristiche, ma in tutti gli enti di terzo settore.

Tra i 500mila servizi offerti per lo più gratuitamente dai Csv nel 2014, il Report conta un'intensa attività di promozione del volontariato tra i giovani: 1.478 gli istituti scolastici e 38 le università coinvolte, chiamando in causa 2.592 organizzazioni di volontariato. E sono stati 4.440 i docenti e 158.709 gli studenti che hanno partecipato. Ma c'è dell'altro. La rete dei Centri di servizio ha messo a disposizione delle organizzazioni 517 locali per 16 mila metri quadri. Oltre duemila le iniziative di formazione (+11% rispetto al 2013), più di 95 mila le consulenze, soprattutto in materia fiscale (26%) e giuridica (27%), ma anche per la progettazione (11%) e la comunicazione (11%). Cinquemila invece le iniziative di promozione del volontariato, 17.598 i servizi si orientamento. 29.540 i servizi di comunicazione e 364.647 quelli logistici. Le risorse a disposizione per il 2014, in contrazione del 12% rispetto all'anno precedente, ammontano conclude il report - a 77,5 milioni di euro, di cui 75 provenienti dal Fondo speciale per il Volontariato alimentato dalle Fondazioni di origine bancaria. La rete dei Centri di servizio del volontariato impiega 950 persone retribuite, per il 67% donne, di cui 731 lavoratori dipendenti, per il 63% laureati.

«Ma non sono solo i numeri che contano: i Csv sono per l'Italia il principale motore della completa attuazione dell'ultimo comma dell'art. 118 della Costituzione, il principio di sussidiarietà ha sottolineato Luigi Russo presidente del CSV Salento e componente del consiglio direttivo nazionale. Il CSV Salento è stato apripista nell'innovare i territori attraverso l'applicazione concreta del principio costituzionale della sussidiarietà: nel solo 2015 abbiamo portato informazione e confronto in 88 comuni della nostra provincia annunciando temi quali quelli della salute e dell'ambiente che sarebbero poi diventati centrali nell'agenda politica locale e nazionale. Questo è la direzione più rilevante di organismi come i Centri servizi che mentre offrono servizi di affiancamento e supporto alle associazioni, si occupano e curano lo sviluppo culturale e l'innovazione delle comunità. Presto – ha annunciato Russo – sarà realizzata da Csv net una ricerca specifica proprio su questo aspetto».



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