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Alter-azioni di umanità migranti

Data: 14/04/2016
Categoria: Altre News

Impossibile pensare di arrestare l’immigrazione come è assurdo pensare di fermare la forza della vita. Bisognerebbe piuttosto imparare a gestirla, iniziando a non vederla più come un’insidia ma un vantaggio. 

Il  fenomeno dell’immigrazione al centro del convegno “Alter-azioni di umanità migranti”, tenutosi giovedì 7 aprile presso il Club Bellavista di Gallipoli, promosso dal centro di cultura Globo Eco-Solidale e il Paxchristi di Gallipoli, in collaborazione con Csv Salento, la Caritas diocesana Nardò - Gallipoli, gli Uffici di Pastorale sociale, Giustizia, pace e salvaguardia del Creato e Cittadinanzattiva. Durante l’incontro, moderato da Fernando D’Aprile, giornalista e direttore di Piazzasalento con relatori Luigi Russo, sociologo, giornalista e presidente del Csv Salento e Maurizio Albahari,  docente  di Antropologia presso l’Università di Notre Dame –South Bend, Indiana negli Stati Uniti e autore del libro “Crimini di pace”, sono emersi dati concreti e verità sui flussi migratori e si sono analizzate le risposte che il territorio sta cercando di dare a questo fenomeno che riguarda tutti.

“Nel mondo, le persone che si spostano  (soprattutto dal Sud al Nord) per sfuggire alle guerre, al disequilibrio economico causato dalle stesse e ad altro, arrivano a 290 milioni- afferma Luigi Russo- e non c’entra nulla il colore della pelle. Bisogna considerare che il 48% della ricchezza globale sta nelle mani di solo l’1% della popolazione, ed è per questo motivo che il 5% della popolazione mondiale si sposta altrove, pressata dalla povertà”. In Italia - è emerso durante l’incontro-attualmente ci sono 5,5 milioni di stranieri (di cui 1 milione di minori) : dati che fanno capire come sia impossibile pensare di arrestare l’immigrazione come è assurdo pensare di fermare la forza della vita, ma bisognerebbe piuttosto imparare a gestirla, iniziando a non vederla più come un’insidia  ma un vantaggio, visto che riguarda fattori come l’economia, la politica, l’etica e la giustizia. In questa visione negativa dell’immigrazione, giocherebbe un ruolo fondamentale la stampa: secondo uno studio di un osservatore nazionale sui diversi organi di informazione, su 5684 servizi giornalistici, solo 26 parlano dell’immigrazione come opportunità mentre il resto punta sulla paura del diverso, sulla sicurezza a rischio e sull’associazione immigrato/clandestino, senza calcolare che un delitto causato da un immigrato ha quasi il doppio di probabilità di comparire sui giornali rispetto ad uno commesso da un italiano.

“Il  problema vero – afferma Maurizio Albahari- è che il “diritto d’asilo” è invece ormai diventato un “permesso”: si spendono miliardi di euro per impianti di sorveglianza e tecnologie varie per tenere gli immigrati lontani da noi, mentre sarebbe bello spendere quei soldi per aiutare invece che per allontanare.  Sarebbe bello anche che i “Diritti umani” fossero riconosciuti a tutti, perché per ogni persona morta in mare, muore anche la nostra umanità. Non aspettiamo il primo passo della politica,  ma partiamo da noi stessi e ricordiamo che chi salva una vita, salva l’intera umanità”.  

A fine incontro, conclusosi con la testimonianza di Benjamin, iraniano rifugiato politico in Italia da 5 anni,  l’intervento di don Salvatore Leopizzi e con gli intermezzi musicali di Gabriela e Davide Greco, è stato presentato il “Corso di formazione alla cultura dell’integrazione” che si terrà in 5 giornate ad aprile e maggio presso il Club Bellavista, Corso Roma 219 a Gallipoli. Per info 3473475063. 



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