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Benessere animale, dalla teoria alla prassi

Data: 18/04/2016
Categoria: Altre News

L’applicazione di buone pratiche migliora le condizioni dell’animale, promuove la corretta relazione con l’uomo e anche la produzione zootecnica dal punto di vista sanitario, qualitativo e quantitativo

Nei giorni 13, 14 e 15 Aprile il Ministero della Salute ha promosso la prima edizione della “Conferenza Nazionale sul Benessere Animale” che si è tenuta a Roma presso l’Auditorium del Ministero con il supporto del Centro di Referenza Nazionale per il Benessere Animale.

Il Benessere Animale ha acquisito una rilevanza sempre maggiore negli ultimi dieci anni grazie al cambiamento della sensibilità sociale nei confronti degli animali.  In particolare il Trattato di Lisbona del 2007 ha posto una pietra miliare in questa nuova visione in quanto ha sancito che l’animale è un essere “senziente” in grado di provare piacere e sofferenza, determinando un distacco netto dal concetto di reificazione dell’animale.

Di conseguenza anche il Medico Veterinario è chiamato a porre la sua attenzione non solo su aspetti di stampo puramente terapeutico, ma deve valutare la “salute animale” intesa non soltanto come assenza di malattia ma come condizione di benessere etologico e attenzione al dolore e alla sofferenza.

La Conferenza si è aperta mercoledì 13 con la prima giornata dedicata agli animali d’affezione e articolata in tre sessioni rispettivamente: sul rapporto uomo-animale, nella quale si è parlato di cosa sia realmente il possesso responsabile e la scelta consapevole nella gestione di un animale e di interventi assistiti con gli animali; sul protocollo “Shelter Quality” per la valutazione del benessere degli animali ospitati nei canili; sul benessere degli Equidi con i protocolli AWIN (Animal Welfare Indicators) per la valutazione del benessere degli Equidi e la tutela giuridica degli animali d’affezione.

Nella seconda giornata si è parlato della protezione degli animali da reddito prendendo esame le varie normative a tutela degli animali negli allevamenti (polli, galline ovaiole, suini, bovini, conigli, animali da pelliccia), con i relativi problemi riferiti alla detenzione di animali non convenzionali e di prevenzione del commercio illegale.

L’ultima giornata è stata dedicata alla protezione degli animali utilizzati ai fini scientifici e sperimentali ed ha previsto due sessioni, di cui la prima riservata alle procedure di autorizzazione  dei progetti di ricerca e la seconda dedicata ai metodi alternativi alla sperimentazione animale che non prevedono l’utilizzo di animali.

Fra i relatori non solo rappresentanti del mondo scientifico, ma anche grande spazio dedicato alle associazioni protezionistiche nei vari ambiti, che grazie ad un pacato e costruttivo confronto hanno dato vita ad un interessante dibattito al termine di ogni sessione. (Anna Carone, medico veterinario)



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