Cresce il volume delle donazioni
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Lo dice una ricerca dell'UNHCR che svela anche alcuni tratti salienti del donatore
La filantropia è più contagiosa del vizio. Lo sosteneva la scuola filosofica greca 2.300 anni fa e vale a maggior ragione oggi nell’era dell’informazione. Invece una ricerca smentisce questo assioma. Nella maggior parte dei casi infatti chi fa filantropia, intesa come donazione di tempo e risorse in favore dei beni comuni, preferisce rimanere anonimo. A dirlo, l’agenzia Onu per i rifugiati che oggi a Milano presenta i dati del rapporto nazionale che vede un deciso incremento delle grandi donazioni. Nel dettaglio aumentano le elargizioni superiori a 10mila euro e si impennano quelle tra 50 e 100mila euro, mentre compaiono per la prima volta quelle superiori a 100mila euro. Per un grande donatore su due la motivazione prevalente nel sostenere un’organizzazione o una causa è il sentirsi privilegiati, mentre sono sempre in calo quanti lo fanno per tradizione familiare o per valori religiosi. Le cause più sostenute sono quelle in favore della ricerca scientifica e dei bambini, mentre si alza l’asticella anche in favore dei rifugiati passando dall’8 al 10%. Si conferma femminile l’attitudine alla donazione: le donne sono nettamente in prevalenza rispetto agli uomini. La questione fiscale è particolarmente rilevante, infatti oltre la metà degli intervistati si dichiara pronto a donare di più qualora il regime tributario dovesse diventare più favorevole.
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