Povertà, i dati dell'emporio della solidarietà

Data: 31/05/2016
Categoria: News Associazioni Lecce e provincia

È tempo di bilanci per l'Emporio della Solidarietà di Lecce, nato nel 2011 da un'idea della Comunità Emmanuel e divenuto in soli cinque anni un punto di riferimento  solido e affidabile per le numerose famiglie che vivono una situazione di disagio economico. Un servizio alla comunità che cresce di anno in anno con l'obiettivo di sostenere le sempre più frequenti situazioni di emergenza sociale, prodotte dal dilagare della crisi economica e da politiche di welfare, nazionale e locale, incapaci di contenere l'impoverimento crescente di interi strati di popolazione. I dati raccolti nel Bilancio Sociale raccontano di un territorio sempre più in difficoltà, dove è aumentato del 30% rispetto all’anno precedente il numero di famiglie che hanno chiesto e ottenuto aiuto. Nel 2015 sono state 882 le famiglie, prevalentemente di origine italiana, che hanno beneficiato dei servizi offerti dall’Emporio, che è un vero e proprio supermercato con scaffali, carrelli, casse automatizzate, dove reperire gratuitamente beni e servizi attraverso una card, una sorta di carta di credito a punti. Sono state 2.935 le persone sostenute in un bacino di utenze che comprende 17 comuni limitrofi facenti parte degli Ambiti territoriali di Lecce e Campi Salentina. Sono disoccupati nel 75% circa dei casi, ma sono anche pensionati e "working poors", vale a dire uomini e donne che lavorano, hanno una famiglia, un impiego ma un reddito troppo basso per gestire le tante esigenze economiche. Il bisogno aumenta, ma si riduce, secondo i dati presentati, il contributo delle aziende che rappresenta solo il 14% delle entrate. Nonostante questo, l’Emporio è stato in grado di recuperare e distribuire nel corso dell’anno 188.037.000 prodotti alimentari, 47.703 in più rispetto al 2014. E’ aumentato considerevolmente il bisogno alimentare delle famiglie che, alla richiesta di vestiario (diminuita del 50%) hanno preferito beni di prima necessità come farina, frutta, latte, olio.

E’ il  lavoro assiduo e quotidiano dei volontari a tenere in piedi questa macchina complessa che richiede continui approvvigionamenti di merci, complesse gestioni logistiche di magazzino, raccolte e valutazioni di dati per verificare l'ammissibilità delle domande di accesso, accoglienza dei beneficiari, ascolto dei loro bisogni e tanto altro.  Una macchina che negli anni è divenuta una vera “Rete di solidarietà”, un esercizio collettivo che ha raccolto e messo in relazione istituzioni, associazioni di volontariato, Protezioni Civili, imprese e scuole.

“L'Emporio esiste anche per asciugare tante lacrime che sono quotidiane, - dice padre Mario Marafioti, fondatore della Comunità Emmanuel. Riprendendo un’immagine  che troppo spesso si ripropone nei nostri occhi e nelle nostre coscienze e relativa alla tragedia degli immigrati che tentano di arrivare nel nostro Paese – continua Padre Marafioti - l'Emporio può essere paragonato ad una nave che aiuta tanti uomini e tante donne a non naufragare e ad attraversare un mare che va addomesticato”.