Cerca nel sito:  

Stop al caporalato, coltiviamo la legalità

Data: 20/07/2016
Categoria: Altre News

Parte da Lecce la campagna nazionale per sollecitare il Senato ad accelerare l'approvazione del disegno di legge per contrastare il lavoro irregolare nel settore agricolo

Viene presentata a Lecce presso la CGIL la campagna nazionale "Stop al Caporalato. Coltiviamo la legalità" attraverso la petizione dedicata, per chiedere al Senato la rapida approvazione del disegno di legge ancora fermo, il ridimensionamento nell'uso dei voucher e il rilancio della Rete del Lavoro. Il fenomeno del caporalato, si legge nel sito della petizione, coinvolge oltre 400mila lavoratori agricoli, italiani e stranieri sfruttati per meno di 3 euro l'ora. In Parlamento, è fermo da mesi il Ddl 2217 sul contrasto al lavoro nero e allo sfruttamento in agricoltura, in cui sono previsti anche la confisca dei beni alle aziende colpevoli, l'arresto in flagranza di reato e l'indennizzo alle vittime.

La petizione è indirizzata al Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali Maurizio Martina, al Ministro della Giustizia Andrea Orlando, al Ministro del Lavoro e delle politiche sociali Giuliano Poletti, al Presidente del Senato Petro Grasso e alla Presidente della Camera dei Deputati Laura Boldrini.

La campagna è promossa da Progressi.org, FLAI, CGIL, Lavoro&Welfare, CIR, Legambiente, ARCI, UFTDU, ASGI, Agenzia Habeshia. Alla presentazione della campagna che si terrà a Lecce il 21 luglio alle 10,30 presso la CGIL (Via Merine, 33) interverranno: Valeria Fragrassi (Segretaria Generale CGIL Lecce), Antonio Gagliardi (Segretario Generale FLAI_CGIL Lecce), Vittorio Longhi (progressi.org), Matteo Valentino (Cittadinanzattiva Puglia), Alessandro Pensa (Lavoro&Welfare), Donatella Tanzariello (CIR Puglia), Maria Filomena Magli (Legambiente Puglia), Roberta Bruno (ARCI Puglia).



Torna all'elenco delle notizie
Sede centrale: Via Gentile, n.1a Lecce Tel.: 0832 392640 Fax: 0832 392640 E-mail:
Copyright © 2013-2015 Csvsalento. Tutti i diritti riservati.