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Sanità, un privilegio da ricchi?

Data: 20/01/2017
Categoria: News Associazioni Lecce e provincia

Liste d'attesa sempre più lunghe e un piano di riordino che entro il 2025 porterà la Puglia ad avere più strutture private che pubbliche. L'appello del Tribunale dei diritti del Malato e della CGIL Medici Puglia

«Il problema delle liste d'attesa c'è, bisogna intervenire presto». Non tarda ad arrivare il commento alle polemiche di questi giorni sulla sanità salentina della coordinatrice provinciale del Tribunale per i Diritti del Malato (Tdm), Anna Maria De Filippi a resoconto di una serie di segnalazioni ricevute nel corso del 2016 ai vari punti del Tdm presenti negli ospedali salentini e confida in una svolta della Asl. Anche perchè, nel frattempo, crescono le persone che si rivolgono alla sanità privata, magari non accreditata, andando al nord con viaggi della speranza che sono sempre più frequenti. Il nodo della sanità in Puglia è veramente complesso. Se il piano di riordino non piace ed è stato bocciato per due volte in commissione Sanità del consiglio regionale pugliese, è anche per via dell'alto numero di ospedali pubblici che chiudono (e chiuderanno) i battenti. Da qui ai prossimi dieci anni saranno i privati a dominare la sanità in Puglia. La stima è della Cgil Medici Puglia: "Nella prima fase, quella da realizzare entro il 2017, avremo 31 ospedali pubblici e 31 privati. Ma nella seconda fase, che si concluderà nel 2025, avremo 21 ospedali pubblici a fronte di 31 strutture accreditate". Una sproporzione a totale vantaggio delle cliniche private. Una sproporzione che fa crescere il divario tra i cittadini che possono garantirsi il diritto alla salute e chi invece sarà costretto a rinunciare alle cure perchè non dispone di soldi per potersele garantire.



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