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Sciopero della fame-sete di Serravezza della LILT contro TAP

Data: 02/05/2017
Categoria: News Associazioni Lecce e provincia

“TAP, a casa nostra non vi vogliamo”. Così il dott. Giuseppe Serravezza, oncologo della Lilt, nel suo intervento a Gallipoli durante la manifestazione “Gallipoli Run”

“A casa nostra non vi vogliamo”. Così il dott. Giuseppe Serravezza, noto oncologo e rappresentante della Lega italiana per la lotta ai tumori (Lilt), nel suo intervento di questa mattina a Gallipoli durante la manifestazione “Gallipoli Run”, in riferimento alla realizzazione del cantiere Tap. Durante la manifestazione, organizzata a favore del Centro Ilma con la presenza del direttivo provinciale e diverse delegazione della Lilt, del Movimento, Presidio e Comitato No Tap e di diversi sindaci della provincia, il dott. Serravezza, visibilmente provato e commosso, ha spiegato i motivi del suo sciopero della fame e della sete che va ormai avanti da diversi giorni. "Sono ormai al quinto giorno-spiega- e vado avanti. Questo gesto estremo perché ormai le abbiamo tentate tutte. Cinque anni, per far capire che il Salento non può permettersi più nulla. L’aveva anche scritto il professore Assennato, direttore dell’Arpa Puglia, dopo la vicenda delle biomasse, che la situazione sanitaria del Salento è tale da non potersi permettere ulteriori pressioni di carattere ambientale. Questo, dal punto di vista tecnico; dal punto di vista della mia professione poi, ci sono aspetti privati, ma che in realtà riguardano tutti. Sono andato a riprendermi in mano le foto di chi non c’è più. Immaginate quanti di loro, andandosene, mi hanno detto “Dottore faccia qualcosa, perché non succeda anche ai miei figli”. Ho poi vissuto in questi giorni accanto ai giovani del Movimento, del Presidio, il cui sacrificio è stato totale ed ho capito che questo compito spettava a me: perché ero sicuro, come sta avvenendo, che voi avreste risposto. Tutti mi hanno dato del pazzo, ma possiamo farcela, dipende non da loro, ma da noi. Io chiedo ai professionisti e a tutti coloro che hanno un ruolo sociale di spendersi di più, non possiamo lasciare il Salento in mano loro".  Riprendendosi dopo un momento di commozione, il dott. Serravezza ha concluso: " In questi giorni qualcosa si è mosso; ho ricevuto una telefonata l’altro ieri dal prefetto, preoccupato della mia salute, che mi ha chiesto di interrompere il digiuno; io avevo chiesto l’interruzione immediata dei lavori e il ritiro del progetto Tap da parte del Governo, l’unico interlocutore che avevo chiesto; ed ho ricevuto ieri anche una telefonata da parte di Emiliano, che ho apprezzato anche se non lo conosco personalmente. A voi, politici, dico di confrontarci e unirci per gli obiettivi comuni. A Tap, per concludere, possiamo dire di scusarci se abbiamo fatto credere che si potesse fare. Ebbene, faremo sacrifici, vi ridaremo i soldi indietro per quei lavori fatti e ve ne andate a casa; perché noi, a casa nostra, non vi vogliamo". (Anna De Matteis)

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