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Goletta Verde in Puglia, i risultati

Data: 25/07/2017
Categoria: Altre News

Soddisfacenti i monitoraggi lungo le coste ma rimangono criticità sui tratti di mare interessati dalle foci di fiumi e canali. Salento entro i limiti. Rifiuti in spiaggia e in mare, la plastica primeggia.

Sette campionamenti su trenta eseguiti lungo le coste pugliesi, in corrispondenza delle foci di fiumi, canali e torrenti, risultano fuori dai limiti di legge e, di questi, cinque sono “fortemente inquinati”. È questo in sintesi l’esito del monitoraggio effettuato in Puglia da Goletta Verde, la storica campagna di Legambiente dedicata al monitoraggio ed all’informazione sullo stato di salute delle coste e delle acque italiane – realizzata grazie al sostegno del CONOU, Consorzio nazionale per la gestione, raccolta e trattamento degli oli minerali usati, e dei partner tecnici Aquafil, Novamont, Nau!

“L’obiettivo del monitoraggio di Goletta Verde, che è bene ribadirlo non vuole sostituirsi ai controlli ufficiali - spiega Giorgio Zampetti, responsabile scientifico di Legambiente - è quello di individuare i punti critici di una regione e le pressioni inquinanti che ancora gravano sulla costa, analizzando il carico batterico che arriva in mare prevalentemente dalle foci di fiumi, canali o scarichi non depurati…”.

I prelievi e le analisi di Goletta Verde sono stati eseguiti dal laboratorio mobile di Legambiente tra il 18 e il 21 luglio. I parametri indagati sono microbiologici (Enterococchi intestinali, Escherichia coli) e sono considerati come “inquinati” i risultati che superano i valori limite previsti dalla normativa sulle acque di balneazione vigente in Italia (Dlgs 116/2008 e decreto attuativo del 30 marzo 2010) e “fortemente inquinati” quelli che superano di più del doppio tali valori.

Sono stati giudicati “fortemente inquinati” i campionamenti effettuati alla foce del torrente Candelaro a Manfredonia; alla foce del canale contrada Posticeddu sul Litorale Apani a Brindisi; alla foce del canale Reale a Torre Guaceto, nel comune di Carovigno; alla spiaggia di fronte al canale Ostone a Taranto; alla foce del torrente sulla litoranea di Ponente di Barletta. Giudizio di “inquinato”, invece, per i campionamenti effettuati alla foce del Galeso, a Taranto e alla spiaggia presso lo sbocco del collettore alluvionale sotto la Villa Comunale a Trani.

“Il risultato del monitoraggio di Goletta Verde - afferma Francesco Tarantini, presidente di Legambiente Puglia – ci consegna una fotografia nel complesso positiva, anche se permangono le criticità su tutti i tratti di mare interessati dalle foci di fiumi e canali. Sul fronte della depurazione scendono a 4 gli impianti che scaricano nel sottosuolo e, dai 2.493 controlli effettuati da Arpa Puglia, emerge che il 20% dei depuratori non rispetta i limiti tabellari per almeno un parametro monitorato…”

Inoltre, non si può certo dire che i bagnanti vengano informati a dovere. Anzi, tutt’altro. La cartellonistica in spiaggia è inesistente anche qui in Puglia, nonostante sia obbligatoria da tre anni per i comuni costieri: soltanto in uno dei 30 punti campionati, i tecnici di Goletta Verde hanno avvistato i cartelli informativi previsti dalla normativa, che hanno la funzione di divulgare al pubblico la classe di qualità del mare (in base alla media dei prelievi degli ultimi 4 anni), i dati delle ultime analisi e le eventuali criticità della spiaggia stessa. Anche quelli di divieto di balneazione sono merce rara: solo in un caso rispetto ai quattro dove non vengono eseguiti campionamenti da parte delle autorità competenti, era presente il cartello per informare i bagnanti. Si tratta di un problema che non va minimamente sottovalutato, perché mette a rischio la stessa salute dei bagnanti. In alcuni punti giudicati critici dai tecnici di Goletta Verde, infatti, è stata registrata la presenza di bagnanti, soprattutto bambini, nel punto preso in esame o nelle immediate prossimità dello stesso.

Tema centrale di questa edizione di Goletta Verde è anche il rischio per inquinamento da marine litter, letteralmente “spazzatura marina”. Soltanto in sei punti rispetto ai 30 punti monitorati, i tecnici di Legambiente non hanno trovato rifiuti. C’è di tutto, ma a farla da padrona resta la plastica, presente nel 90% dei casi; segue il vetro, ma anche carta e rifiuti vari.

www.legambientepuglia.it 



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