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Reddito di inclusione e riforma del terzo settore

Data: 10/10/2017
Categoria: News CSV Salento

Due seminari informativi organizzati il 6 e il 9 ottobre dal CSV Salento, destinati ai volontari e agli amministratori pubblici

“Ci sono 1 miliardo e 700 milioni di euro per il 2018 e 2 miliardi per il 2019 nei preventivi di spesa del Governo a contrasto della povertà assoluta, un dramma che in Italia riguarda 4,7 milioni di persone. Sono le cifre che saranno stanziate per il nuovo Reddito di inclusione. Il Governo ha voluto così abbandonare la linea degli interventi a pioggia ed episodici per sposare una politica a più ampio respiro, che prenda in carico la persona con tutte le sue difficoltà, perché spesso la povertà economica e materiale, si accompagna ad altre povertà, come quella educativa e culturale”. Sono le parole dell’on. Salvatore Capone, intervenuto al seminario dal titolo “Reddito di Inclusione e Riforma del Terzo Settore”, organizzato dal Csv Salento lo scorso 6 Ottobre  a Lecce e il 9 Ottobre a Corsano, presso il Centro polivalente. Molto seguito e dibattuto, l’incontro, moderato brillantemente da Serenella Pascali, è servito a far conoscere ai cittadini questa nuova opportunità di contrasto alla povertà, che mira a superarare la logica assistenzialistica. Serve, perciò, un percorso formativo adeguato e studiato sulle esigenze specifiche di quella persona. L’Onorevole Capone ha rassicurato che sì, il reddito di inclusione è pensato proprio come un intervento che affiancherà, al contributo economico, un progetto personalizzato stilato da equipe professionali, che potenzieranno gli ambiti territoriali. Il Governo, insomma, punta a rendere strutturali gli interventi e ad omogenizzarli per renderli maggiormente efficaci.

Ma qual è il ruolo del Terzo Settore e dei cosiddetti corpi intermedi? Negli ultimi anni il Terzo Settore è cresciuto tanto, nonostante la crisi, arrivando a muovere un volume di servizi pari ad un valore di 640 milioni di euro l’anno. Per questo, il Governo ha ritenuto importante che tutto questo impegno fosse riconosciuto e riconoscibile e che abbia una Legge ad hoc. La Legge 106, di Riforma del Terzo Settore, approvata in via definitiva quasi due anni fa, dopo un virtuoso percorso di partecipazione tra le parti interessate, mira a sistematizzare in un unicum legislativo un mondo variegato, che interessa più soggetti, le odv, le onlus, l’impresa sociale, le associazioni di promozione sociale, la cooperazione, una platea di 300.000 enti in cui sono impegnate 5 milioni di persone. Attraverso il registro unico nazionale del Terzo Settore, le organizzazioni no profit potranno accedere a tutta una serie di misure di sostegno, come l’8 per mille e di agevolazioni fiscali, che le aiutino nel difficile compito che svolgono quotidianamente. La prospettiva è quella di costruire un nuovo sistema di welfare, un’alleanza forte e compatta tra Stato (e Istituzioni locali) Impresa e Terzo Settore. "Il lavoro futuro - scommette il presidente del CSV Salento Luigi Russo - sarà quello di tradurre in pratica sui territori le opportunità offerte dalla legge. I Centri di servizio al volontariato hanno accolto la sfida, favorire queste politiche sul territorio attraverso  servizi di consulenza, di informazione e formazione specifica per un volontariato sempre più attivo e responsabile sulle quetioni che interessano le comunità. La vera rivoluzione sarà il raggiungimento di una democrazia partecipata, in cui ci sia condivisione nelle scelte che riguardano i beni comuni".

Qui il video di "3webTV" sull'incontro del 6 ottobre a Lecce: https://www.facebook.com/3webtv/videos/331705007239926/
Qui il video di "3webTV" dell'incontro del 9 ottobre a Corsano: https://www.facebook.com/3webtv/videos/332602140483546/



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