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Obiettivo 1000 giovani volontari per il Salento

Data: 17/10/2017
Categoria: News CSV Salento

Articolo su volontariato e Giovani del Presidente Luigi Russo apparso domenica 15 ottobre su Avvenire in un ampio dossier sulle politiche giovanile

Che la condizione giovanile in generale in Italia, e nel Salento in particolare, non sia esattamente compresa e adeguatamente affrontata da chi ha responsabilità politiche ed educative, non è certo un mistero. Viviamo nel tempo delle emergenze, e l’unica chiave di lettura che spesso diamo ai fenomeni sociali è quella allarmistica (droga, alcol, ludopatia, suicidi, ecc). Si fanno così diagnosi sbagliate, e quindi si approntano politiche sbagliate, che sprecano risorse, per ottenere niente.

Possiamo certamente dire che i giovani di oggi, come gli adulti, siano caratterizzati per la loro “immersione” in un sistema, importato dalla globalizzazione,  nel quale tu puoi dirti qualcuno solo se risulti essere “connesso” nelle dinamiche del presente, e non in un progetto di vita. Questa connessione deve essere rinnovata ogni giorno con le liturgie classiche della cultura globalizzata, che ha come terminale finale, o nuovo tabernacolo, lo smartphone. Questo oggetto, che però non va demonizzato perché ha indubbie qualità e utilità, ti “fa essere”, non importa sapere chi sei.

L’identificazione per connessione fa passare in secondo piano l’identificazione per appartenenza alla comunità locale, alle sue tradizioni, ai suoi valori, che invece si alimenta di dialogo.

Fare delle politiche giovanili adeguate comporta oggi avviare processi educativi che mirano non solo ad avvicinare i giovani a un qualche percorso formativo, in vista solo di un futuribile lavoro più o meno precario, ma lavorare contemporaneamente per sviluppare in essi anche tutti i processi di responsabilizzazione sociale, attraverso pratiche di inserimento in fatti di vita concreti, dove questi valori vengono vissuti da persone concrete, in comunità concrete. Questa è la mossa vincente: consentire, senza ostacolare, la cosiddetta “connessione da globalizzazione”, facendo in modo che non venga mitizzata (in senso negativo o positivo), e indurre però i giovani a inserirsi in percorsi di responsabilizzazione. La socializzazione/educazione – torniamo a parlarne, per favore, senza perderci solo negli inutili giudizi/condanne tipici delle comunità sterili – può essere efficace solo se accanto ai giovani ci sono figure adulte credibili, testimoni, che sanno accompagnare e aiutare a decifrare tutti gli effetti del nichilismo e del materialismo oggi prevalenti, che sanno indicare con gesti concreti che è possibile un altro modo di vivere nel quale la persona ha la sua centralità, che aiutano anche a sognare per non restare intrappolati in un eterno e vuoto presente.

Le associazioni di volontariato della provincia di Lecce, e saranno coinvolte anche molte Caritas e molte associazioni cattoliche e diversi comuni, daranno vita il prossimo anno al progetto “1000 giovani volontari”. L’obiettivo è quello di utilizzare l’energia e la forza del volontariato (90.000 circa i volontari nel Salento, che agiscono in 12 settori di attività dalla donazione, alla difesa dell’ambiente, al sostegno dei poveri, ecc.) per inserire nella formazione dei ragazzi la capacità di comprendere le dinamiche culturali locali e globali nelle quali sono inseriti, e poi sviluppare il processo del prendersi cura (di sé e degli altri) e la cultura della responsabilità. Le modalità educative e formative si spingeranno fino ai livelli comunicativi tipici dei ragazzi di oggi, ma con l’obiettivo portato da educatori e formatori, di effettuare poi delle torsioni empatiche verso gli obiettivi sperati.

È una grande sfida per il volontariato del nostro territorio. Richiede intelligenza, passione e tempo. Ci vuole lo spirito e l’energia di Nuovi Fondatori di opere giovanili, come fecero i fondatori delle opere sociali giovanili. Ancora una volta persone, relazioni, non strumenti esclusivamente economici. (Luigi Russo) 


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Cresce il volontariato di cittadinanza, tiene quello di assistenza

Sono circa 750 le organizzazioni di volontariato che operano nella sola provincia di Lecce e 90.000 circa i volontari che esercitano con regolarità. Molteplici i settori di intervento: dall’assistenza e la cura delle persone alla tutela ambientale e ai diritti civili. Tiene, dal punto di vista della consistenza numerica, il volontariato di tipo assistenziale, soprattutto nel contrasto delle problematiche legate alle povertà. Solido e costante anche il volontariato della donazione del sangue e degli organi e della protezione civile. Cresce decisamente il volontariato di cittadinanza, in modo particolare nelle aree dell’ambiente, della disabilità, della cultura; sempre più, infatti, i cittadini organizzati e competenti sulle materie che riguardano le politiche sociali, sanitarie, territoriali, vogliono portare nelle sedi decisionali il loro punto di vista, che mira a presidiare i livelli di esigibilità dei diritti a favore dei soggetti svantaggiati, e ad accrescere il bene comune. (V. Valente)

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