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Migrazioni, l'importanza della formazione

Data: 23/04/2018
Categoria: News Associazioni Lecce e provincia

E’ ripartito “AlterAzioni di umanità migranti”, il corso di formazione alla cultura dell’integrazione, giunto alla terza edizione, in collaborazione con CSV Salento e Università

E’ ripartito “AlterAzioni di umanità migranti”, il corso di formazione alla cultura dell’integrazione, giunto alla terza edizione. Organizzato dalla Diocesi di Nardò-Gallipoli, dall’Università del Salento e dal Progetto caritas “Agapolis” in collaborazione  con CSVS, Caritas Diocesana Nardò-Gallipoli, l’Associazione “Mensa della Carità Diocesi Nardò Gallipoli”, il Punto pace “Pax Christi” di Gallipoli e gli Uffici Diocesani, il corso è dedicato a tutti coloro che sono interessati alle sfide attuali dei flussi migratori e alla difesa dei diritti umani, con gli interventi di numerosi esperti e operatori nel campo dell’accoglienza, della legalità e del dialogo interculturale e religioso. Il primo dei 4 incontri previsti quest’anno, dal titolo “Diritti e doveri reciproci dell’accoglienza, tra legge e conoscenza” si è svolto mercoledì 18 aprile presso il salone polifunzionale della Parrocchia di Sant’Antonio da Padova a Gallipoli, moderato da Don Salvatore Leopizzi e tenuto da Luigi Russo, giornalista, sociologo e presidente del CSVS e dal prof. Attilio Pisanò, presidente del Corso di studi in Scienze politiche e relazioni internazionali dell’Università del Salento.

“La percezione distorta dell’immigrazione e le insicurezze che abbiamo, sono state create da una cattiva informazione-afferma Russo- infatti, è vero che il tema dell’immigrazione negli ultimi decenni è cresciuto e oggi un miliardo di persone sono in movimento per cercare di trovare nuovi equilibri, ma si può parlare di “emergenza” o “invasione”? Il problema nasce in realtà dalla politica e dei media; infatti, lo slogan “Prima gli italiani” riassume la nuova via del consenso politico. Per mantenere in piedi questo slogan però, è necessario che nel Paese sia diffusa una sensazione di paura e insicurezza, la percezione di un incremento della criminalità e di rischio per tutti, la sensazione di deprivazione e infine di invasione. La politica si serve così dei media che, alterando le informazioni, contribuiscono ad alterare le percezioni e diffondere la paura. Alcuni dati lo dimostrano: gli immigrati in Italia sono 5 milioni, cioè il 10 % della popolazione italiana, ma il 35% degli italiani risponde che sono il 16%, quindi hanno una percezione molto più elevata; addirittura, il 25% percepisce la presenza degli immigrati come se fossero uno su 4, e questa percezione è collegata all’informazione errata che passano i media. Un altro esempio sono gli islamici, che in Italia sono il 3%, ma che il 27% degli italiani stessi avverte come se fossero l’8% e il 23% come se fossero il 16% e infine il 17% pensa che siano il 24%. Il  65% della popolazione italiana ha quindi una percezione sbagliata sulla presenza degli immigrati islamici, a causa dei media. Bisogna fare un’adeguata informazione indipendente, ricordando che noi viviamo in situazione di mistificazione della realtà; dobbiamo formare, informare e accogliere, per smontare tutto questo sistema”.

Di diritti universali ha invece parlato il prof. Pisanò: “Noi viviamo in un processo di mistificazione, in cui la realtà che ci viene trasmessa dai media è molto lontana da quella che noi stessi viviamo. Per smontare questo castello, e ricostruire una corretto rapporto tra etnie e culture, tutti possiamo fare molto, partendo dai diritti come il luogo privilegiato dell’etica contemporanea, riconoscendoli come strumento per migliorare concretamente la vita e attuandoli anche per gli altri esseri umani, come si legge nel preambolo della “Dichiarazione universale dei diritti umani” dove si afferma che il riconoscimento della dignità intrinseca e dei diritti uguali e inalienabili di tutti i membri della famiglia umana è il fondamento della libertà, della giustizia e della pace nel mondo. Per smontare questo castello costruito dai media, dunque, bisogna rapportarci all’altro senza discriminazione, con gli occhi aperti alla realtà, senza pregiudizi, senza paura, senza razzismo e senza discriminazione, che minano alle radici le fondamenta dei diritti. Se vincono questi atteggiamenti, i diritti scompaiono non solo per i migranti ma dalla nostra civiltà, rinnegando le nostre conquiste e mettendo a rischio la nostra stessa libertà e tutti soggetti vulnerabili della società”.

Gli altri appuntamenti con “Alter Azioni” saranno il 24 aprile con il tema “ Migranti e diritto alla salute, qualità e fragilità dei servizi”, l’8 maggio con “ Migranti e rifugiati, uomini e donne in cerca di pace” mentre l’appuntamento conclusivo sarà il 14 maggio con un evento formativo accreditato per l’Ordine degli Avvocati e degli Assistenti sociali di Lecce. (ADM)



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