CSV Salento a Roma per celebrare i 20 anni dei Centri di servizio al volontariato

Data: 21/05/2018
Categoria: News CSV Salento

I Centri Servizi per il Volontariato compiono 20 anni e per celebrare queste importanti realtà il 18 maggio a Roma presso la Camera dei deputati è stato presentato il volume “Venti anni di servizio. Csv 1997-2017, una storia di promozione del volontariato” il libro-reportage realizzato da CSVnet per raccontare le “strane entità” che in due decenni hanno inventato da zero un modello per promuovere il volontariato in Italia. Il ventennale si celebra in un momento storico importante per tutto il terzo settore, alla luce della riforma che lo riguarda. Ciò che emerso è che in questi decenni , i centri per il servizio del volontariato hanno raccolto una sfida importante diventando veri e propri catalizzatori del volontariato in tutte le sue forme. Claudia Fiaschi, la portavoce del Forum nazionale del terzo settore, ha sottolineato come, nella nuova stagione che li attende, i Csv “non sono più una forma auto organizzata, ma un pezzo di architettura istituzionale di questo paese con una portata innovativa importante”; facendo così intendere che questa storia così ricca potrà assumere nei prossimi anni, per effetto della Riforma, una nuova caratterizzazione, governata probabilmente dai soggetti che ne detengono la rappresentanza a livello nazionale. Il 19 maggio, sempre a Roma si è tenuta l’assemblea ordinaria di CSV net, la rete alla quale aderiscono 74 dei 75 centri Servizi volontariato d’Italia. L’assemblea dopo gli atti di ordinaria amministrazione ha discusso sulla riforma del terzo settore, e sul futuro prossimo dei Centri. Durante i  lavori è intervenuto il presidente del CSV Puglia Net Francesco Riondino e il presidente del CSV Salento Luigi Russo. Russo ha posto all’intera compagine dei soci del CSV italiani alcune domande: “Siamo sicuri che il sistema delle autonomie, con il quale si sono organizzati in questi 20 anni i CSV, sia superato e inefficace? Siamo sicuri che un governo centralizzato del sistema dei CSV possa intercettare e servire le nuove istanze e le nuove forme con le quali si strutturano oggi i ‘volontariati’ alle varie vertenze territoriali (diritti, ambiente, salute, povertà, ecc)? Siamo sicuri che sia chiara a tutti i soggetti interessati (CSV e ONC in particolare) l’identità del volontariato nuovo che andiamo a servire? Ecco – ha concluso il presidente – è su queste domande che occorre aprire il confronto, perché tutti abbiamo la responsabilità di dare risposte razionali e innovative a un mondo fatto di quasi 7 milioni di persone, i volontari, che rappresentano una delle parti più innovative e creative della società italiana”    (MMB)