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Nel 2017 record di arresti per reati ambientali. Puglia sul podio

Data: 09/07/2018
Categoria: Altre News

Secondo i dati del rapporto Ecomafia 2018 di Legambiente, lo scorso anno la legge 68 è stata applicata per ben 484 volte. Il fatturato dell’ecomafia sale in un anno del 9,4%, a quota 14,1 miliardi. Nel settore dei rifiuti la percentuale più alta di illeciti su scala nazionale; 17 mila le nuove costruzioni abusive.Maglia nera al Sud

Mai nella storia del nostro Paese sono stati effettuati tanti arresti per crimini contro l’ambiente come nel 2017, mai tante inchieste sui traffici illeciti di rifiuti. Il fatturato dell’ecomafia che sale a quota 14,1 miliardi, una crescita del 9,4%, dovuta soprattutto alla lievitazione nel ciclo dei rifiuti, nelle filiere agroalimentari e nel racket animale.
La corruzione rimane, purtroppo, il nemico numero uno dell’ambiente e dei cittadini, che nello sfruttamento illegale delle risorse ambientali riesce a dare il peggio di sé. L’alto valore economico dei progetti in ballo e l’ampio margine di discrezionalità in capo ai singoli amministratori e pubblici funzionari, che dovrebbero in teoria garantire il rispetto delle regole e la supremazia dell’interesse collettivo su quelli privati, crea l’humus ideale per le pratiche corruttive. 
"I numeri di questa nuova edizione del rapporto Ecomafia - dichiara il presidente di Legambiente Stefano Ciafani - dimostrano i passi da gigante fatti grazie alla nuova normativa che ha introdotto gli ecoreati nel Codice penale, ma servono anche altri interventi, urgenti, per dare risposte concrete ai problemi del paese. La lotta agli eco criminali deve essere una delle priorità inderogabili . Contiamo - prosegue Ciafani - sul contributo del ministro dell’ambiente Sergio Costa e sulla costruzione di maggioranze trasversali.”.

Venendo a noi, la Puglia si conferma al terzo posto tre le regioni italiane per reati ambientali, con 3.119 infrazioni accertate nel 2017, il 10,4 per cento sul totale nazionale, 982 sequestri effettuati, 3.316 persone denunciate e 65 arresti.Sono i dati contenuti nel Rapporto Ecomafia 2018 di Legambiente illustrati a Bari. I settori su cui maggiormente si concentrano gli illeciti ambientali sono quelli legati al ciclo di rifiuti (677 infrazioni, il 9,3 per cento del totale nazionale), al ciclo del cemento (418 infrazioni accertate, il 10,7 per cento del totale nazionale), al racket del animali (946 illeciti, il 13,5 per cento del totale nazionale), all'archeomafia, l'aggressione criminale al patrimonio artistico e archeologico, con 38 furti di opere d'arte."La corruzione - si legge nel rapporto - è sicuramente il peggior nemico dell'ambiente". Dal 2010 al 31 maggio 2017, in Puglia ci sono state 30 inchieste sulla corruzione in materia ambientale, con 194 persone arrestate, 349 denunciate e 41 sequestri effettuati.

In particolare nel settore del ciclo illegale dei rifiuti, la Puglia resta al secondo posto, con 317 sequestri effettuati nel 2017, 811 persone denunciate, 33 arrestate. Foggia è la provincia più colpita, seconda nella classifica provinciale, con 202 infrazioni. La Puglia, evidenzia il rapporto, rimane la base logistica per traffici internazionali di rifiuti. Dal 2002 al 31 maggio 2018 le Procure pugliesi hanno avviato ben 71 indagini contro attività organizzate per il traffico illecito dei rifiuti, il 16,5 per cento del totale nazionale, che hanno portati a 197 arresti, 534 denunce e migliaia di sequestri.
Nella classifica dell'illegalità nel ciclo del cemento, la Puglia scende dal secondo al terzo posto, con 250 sequestri, 464 persone denunciate e 20 arrestate, soprattutto per villette, lidi, ristoranti e campeggi costruiti direttamente sulla sabbia. "Nella nostra regione - dice Francesco Tarantini, presidente Legambiente Puglia - gli interventi di abbattimento continuano ad essere pochi e sporadici, anche se va meglio nel Salento".
"Occorre completare la rivoluzione avviata con la legge sugli ecoreati per rendere ancora più efficace la tutela dell'ambiente e della salute dei cittadini. È fondamentale - conclude Tarantini - che siano approvate quelle norme che ancora mancano all'appello, a partire da una legge che semplifichi l'iter di abbattimento delle costruzioni abusive".

Con riferimento alla lotta a corse clandestine di cavalli, combattimenti clandestini, traffico di animali da compagnia, commercio illegale di specie protette, macellazione clandestina, abigeato, bracconaggio e pesca di frodo, la Puglia sale al secondo posto, con 884 persone denunciate e 273 sequestri effettuati.MMB

 

 

 

Fonte: Redattore Sociale e La Repubblica



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