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“Sfruttazero”, la salsa senza caporali

Data: 25/09/2018
Categoria: News Associazioni Lecce e provincia

Cresce e si rafforza il progetto di autoproduzione di salsa di pomodoro "Sfruttazero" portato avanti da Solidaria e Diritti a Sud. Buona la campagna 2018: a Nardò raccolti 220 quintali di pomodori. Una trentina i lavoratori stranieri e italiani regolarmente retribuiti

Le bottiglie di salsa sono 16,8 mila, frutto di 220 quintali di pomodori raccolti nella campagna di Nardò, in provincia di Lecce, a cui vanno aggiunte quelle confezionate a Bari per un totale di 25 mila bottiglie. Sono i risultati della raccolta del 2018 di “SfruttaZero”, un progetto concreto di autoproduzione di salsa di pomodoro, di tipo cooperativo e mutualistico, per combattere le logiche dello sfruttamento. Il seme dell’iniziativa nasce nel 2014 a Bari ad opera di Solidaria, creata da un gruppo di migranti e cittadini autoctoni proprio con l’intento di contrastare le situazioni di grave sfruttamento che coinvolgono i lavoratori nelle campagne del territorio. Nello stesso periodo anche a Nardò, un gruppo di studenti e altri attivisti di varie età uniscono le proprie forze con l’obiettivo di far rispettare i diritti fondamentali e danno vita all’associazione culturale “Diritti a Sud”.

Nel 2015 il progetto si evolve, sempre nella logica di rivalsa dei diritti, e Diritti a Sud entra a far parte di SfruttaZero insieme a Solidaria. A sostenere l’avvio del progetto, la presenza nel gruppo di attivisti di un agronomo e di un contadino, ed una campagna di crowfunding.

 Un lavoro frutto dell’impegno, quello della campagna 2018 di Nardò, di molti volontari e di 19 persone retribuite sotto contratto, di cui 8 stranieri provenienti da Senegal, Tunisia, Ghana, Sudan e Ciad, e 11 italiani in situazioni di precarietà.

Nella campagna di Bari, invece, hanno lavorato sotto contratto 6 braccianti stranieri e 4 italiani. “Terminata la raccolta, la trasformazione in salsa avviene in un conservificio di Martano, a 30 km da Nardò, che fa parte del consorzio agricolo provinciale di Lecce – precisa la presidente di Diritti a Sud Rosa Vaglio -. Grazie ai canali social realizziamo poi la spedizione della salsa dove ci viene richiesta, e la vendita sempre attraverso i canali della piccola distribuzione, piccole botteghe o fiere. Certo non si può competere con le grandi aziende. La logica è proprio quella di una filiera che rimanga fuori dalla grande distribuzione”. Le bottiglie di salsa prodotte dalla raccolta 2018 sono ora in distribuzione, con la loro etichetta ben chiara fin dal primo anno di raccolta. I contratti di lavoro sono validi fino al 31 dicembre, e c’è chi continua a dare il proprio contributo, per un impegno che non si limita solo al periodo della raccolta, ma spesso diventa amicizia.MMB





 

 

 

 

FONT: redattore sociale 

 



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